Per esempio per un sacerdote il successo potrà essere riuscire ad aiutare gli altri nel loro percorso spirituale, potremmo continuare all’infinito.

Se sei una giovane mamma in attesa il successo è prendersi cura del proprio piccolo al meglio delle proprie forse.
 
Il ricercatore vuole vedere affermate le sue scoperte anche se magari non lo faranno diventare ricco e famoso ma sarà più che gratificato dalla conferma sociale dei suoi colleghi.

Il successo, ognuno di noi lo misura in base ai bisogni e ai desideri che sta vivendo un una specifica fase della vita.

Così come l’ uomo d’ affari ha ricercato il denaro per molti anni e una volta raggiunto lo scopo, corre dietro ad altri desideri come ad esempio la felicità personale.

Per molti di noi non si aprono immediatamente le porte del successo, non sappiamo nemmeno cosa siamo in grado di  fare.

Spesso, maturiamo la fiducia in noi stessi e nel mondo solo ad una certa età.

Vale sempre la frase scritta sul tempio di Apollo a Delfi in Gracia “Conosci te stesso”,  l’ univa vera grande formula del potere personale.

Ma cosa accade dentro quando chiediamo di più a noi stessi?

Accade che un istinto antico e potente prende il sopravvento, tutta la nostra esperienza di vita si concentra intorno ad una sensazione, quella di non soffrire.

Non ci piace soffrire, ottenere risultati, in un modo o nell’altro genera sempre un po si sofferenza.

Se abbiamo fallito diversi tentativi, registriamo la memoria della sensazione di sconfitta, e come un animale ferito ci teniamo lontani dal dolore, ad ogni costo.

L’ obbiettivo di evitare il dolore registrato nel nostro inconscio attiva l'inerzia, ci paralizza, e così piuttosto che soffrire, preferiamo non fare nulla.

I ricordi possono essere dei più diversi, dal rimprovero subito dalla mamma quando eravamo bimbi per qualcosa che ci sembrava giusto, al fallimento amoroso o il lavoro che volevamo con tutto il cuore che ci è stato soffiato da un collega.

In ogni caso, è irragionevole che una sensazione di sofferenza del tutto sopportabile e passeggera ci ostacoli verso la vera realizzazione.

Il nostro inconscio riesce ad ingigantire ogni ricordo, anche se non ne siamo consapevoli e gli permettiamo così di comandare il nostro destino.

Come se i capricci di un bambino decidessero la destinazione di un viaggio che serve a far sopravvivere l'intera famiglia.

Certo, in questi casi, strumenti come il training autogeno o la visualizzazione  sarebbero utilissimi per parlare e dirigere l’ inconscio.

Se si riuscisse a registrare a caratteri d’ oro nella nostra mente la frase seguente, molte porte verso luoghi meravigliosi si aprirebbero:

Agisci come se fallire fosse impossibile.

E’ uno stato mentale potentissimo, che ci ridà l’energia rubata dalle paure e ci permette di camminare nella direzione del successo con passo deciso e inarrestabile.

Non è magia, non ci sono poteri soprannaturali all’opera, usiamo gli stessi meccanismi che ci portano al fallimento per raggiungere invece il successo.

La mente funziona con le stesse regole, dobbiamo solo girarle a nostro favore.

Una volta provato con successo questo metodo vedrai infinite possibilità intorno a te e sembrerà che nulla sia impossibile.

Ti renderai che ad ostacolare la nostra felicità siamo solo noi stessi.

Se l’inconscio non sarà più rivolto verso il passato e le sue sofferenze, allora diventerà una immensa fonte di potere personale.

Il mondo aprirà tutti i suoi tesori semplicemente perchè tu ora sarai in grado di vederli.

Sembra banale ma tu vedi tutto attraverso la tua percezione personale, prima vedevi “come se … dovessi sempre fallire”, ora capovolgi e guarda tutto “come se fallire fosse  impossibile…”

Ma prima devi Agire, l'azione attiva potere, chi non agisce non può generare forza.

Avanti!

Ivano